Prodotti del Territorio

 

 

I formaggi delle nostre valli

 

TALEGGIO E QUARTIROLO DI MONTE - ROBIOLA
Formaggio grasso (ottenuto da latte intero) a pasta molle di forma parallelepipeda con lato di circa 20 cm., e uno spessore di 4/5 cm. Ha crosta di colore grigio-rossastro, leggermente rugosa, pasta morbida. Al giusto grado di maturazione il sapore tende al dolce, a maturazione più avanzata il gusto risulta piccante. Il taleggio trae le sue origini direttamente dal quartirolo di monte dal quale differisce per alcune caratteristiche tecnologiche e di gusto; dalla stessa cagliata del taleggio si ottiene altresì la robiola, che si presenta più piccante per il maggiore contenuto di sale e per una differente maturazione.

CAPRINI
Formaggio preparato usando latte intero di vacca con o senza l'aggiunta di una percentuale di latte di capra. Il latte coagula mediante l'aggiunta di siero acido della lavorazione precedente, oppure di caglio, in modo da ottenere una cagliata molto fine e con uno spiccato sapore acidulo. Viene preparato in cilindretti della lunghezza di cm. 4,5-5 e del diametro di circa cm. 3, che si possono consumare freschi o stagionati. I caprini sono formaggi fini, ricchi di grasso, buttirosi, di sapore delicato, dolci o piccanti secondo il grado di maturazione.

FORMAGGIO SEMIGRASSO
Rappresenta la produzione tipica degli alpeggi di Vesina, Chiaro, Oro, Ortighera, Dolcigo e Pian delle Betulle, nonché il normale prodotto della lavorazione del latte nelle latterie turnarie della valle. Per la fabbricazione si adoperano in parti uguali: latte scremato a mano del giorno precedente, ed il latte intero del mattino: Si tratta sempre di un prodotto di buon sapore, dolce quando è ancora fresco, piccante quando è maturo.

FORMAGGI GRASSI D'ALPE E TIPO BITTO
Formaggi grassi ottenuti con latte di vacca intero coagulato con caglio liquido in 30/35 minuti ( solo i formaggi prodotti sugli alpeggi di Varrone ed Artino contengono un 10% circa di latte di capra). Dopo averla voltata e fatta riposare, la cagliata viene frantumata e ridotta in grumi. Viene poi cotta. Dopo la separazione dal siero (dal siero si ricava la ricotta che viene consumata fresca), la cagliata viene posta in fascere a pressione e salata periodicamente voltando la forma.

 

Frutti di bosco prodotti tipici

Frutti di bosco: bacche preziose

Per secoli le genti che hanno abitato queste terre hanno tratto dal bosco importanti risorse per la loro alimentazione. Una particolare cura era dedicata ai frutti di bosco e alla loro conservazione perché nulla andasse perduto. Questa abitudine non si è mai interrotta e i prodotti spontanei della natura stanno occupando un posto sempre più importante nell'economia della valle. Basta partecipare ad appuntamenti come la Sagra delle Sagre e le Manifestazioni Zootecniche Valsassinesi per degustare ed acquistare grappe, marmellate, sciroppi, the, dove i piccoli frutti di bosco e alcune erbe aromatiche esaltano i sapori. 

Non si può più fare a meno dei profumatissimi lamponi, dei delicati mirtilli, dei preziosi ribes, e poi ancora di uvaspina, rovo, sambuco, biancospino, rosa canina e tanti altri frutti dimenticati.

Le caratteristiche climatiche conferiscono ai nostri piccoli frutti le proprietà di sapore più elette.

La vicinanza del lago e la protezione dei monti, infatti, fa sì che in primavera e in autunno i boschi siano accarezzati da un'aria dolce e frizzate e in estate benedetti dal sole che fa maturare i frutti.

E parlando di frutti del bosco va ricordato un altro speciale frutto di questa terra, pure di grande valore gastronomico: il fungo. Nei boschi della Valsassina cresce un fungo porcino tra i più saporiti che da sempre è l'ingrediente per condire primi raffinati e realizzare secondi particolarissimi.